Riflessioni sul comitato e altro ancora…

socialeSiamo appena all’inizio della nostra avventura e forse, a parte gli scambi di idee occasionali tra qualcuno o con qualcuno, ancora molto c’è da fare per ragionare bene insieme sul senso vero e sulle finalità di questa avventura che non manca di fascino e, se si lavora bene, di prospettive di soddisfazione.

Partiamo da lontano, ma fino a un certo punto e vedremo presto perché. Ci da spunto la programmazione televisiva più recente che su diversi canali, in alcuni casi in contemporanea, si va sviluppando sulla stringente e drammatica questione dei migranti, che affligge l’Italia dalle coste di Lampedusa alle piazze di Milano, proprio giorni fa gremite da manifestazioni di massa, che sarebbe più corretto definire di insofferenza per problemi che, se irrisolti, aprono a sgradevoli e pericolose derive.

Se vi chiedete cosa c’entri tutto questo con il comitato, c’è pronta una risposta. Ma non con le parole, con le immagini! Parlano meglio e di più di qualsiasi sermone queste due brevi testimonianze inoppugnabilmente e incontrovertibilmente suffragate dalle immagini, seguite da alcune domande, rivolte in primo luogo a noi stessi e, in seconda battuta, alle persone che ricoprono responsabilità e incarichi politici, a tutti i livelli e in tutti gli schieramenti.

        Le miserie di Roma                             China Rome

Come è possibile che sotto gli occhi di tutti avvengono crimini di portata disumana come quelli documentati nel primo video e nessuno fa niente? E ancora: non è un inquietante motivo di allarme la presenza, nel centro della capitale, di centinaia di esercizi commerciali, sempre vuoti di clienti pieni di “cineserie” legittimamente sospettabili di manifattura illegale? Possibile che nessuno controlli che si possa trattare di attività di copertura d’altro? E infine la domanda più importante che non può restare senza risposta: davvero tutto questo non ci riguarda, perché son problemi di un altro quartiere? Non lo crediamo affatto. Il degrado che c’è a piazza dei Cinquecento o in via Marsala non è diverso da quello che abbiamo spesso in via Iacobini. Cambiano i soggetti di discarica – là derelitti umani e qua relitti d’arredo…là coperte di cartone, qua copertoni…… – ma il problema è lo stesso! Possiamo dire, prendendo spunto dal secondo video e parafrasando il titolo del celebre film La Cina è vicina, che, se non ci diamo da fare, anche La stazione Termini è vicina!….e con essa la nostra rovina! Darsi da fare, dunque. Qui sta il senso della nostra avventura. Rimboccarsi le maniche e recuperare tutto ciò che migliori la qualità dell’ambiente e dunque della vita di quanti abitano il nostro quartiere, prevenendo prima ancora che contrastando il degrado. E per questo c’è bisogno di tutti. Tutti al lavoro e in coro unanime – come recita il brano che primeggia nella pagina della musica, intitolato “Se tu sei con me” – per portare al successo le buone intenzioni. Saluti, alla prossima e grazie della meditata lettura.

 

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